ARTE VISIVA
…..Questo è un fenomeno in costante cambiamento che aiuta a rendere l’opera più viva e responsiva ai cambiamenti dell’ambiente in cui si trova, stabilendo così un dialogo in divenire tra le dimensioni che caratterizzano la vita di ogni essere umano: SPAZIO – TEMPO – LUOGO
Mi ha sempre incuriosito l’idea di come uno spazio fisico, ad esempio una città o un villaggio o una casa, possa influenzare la psiche e il comportamento di un essere umano, a seconda di come questo spazio fisico è organizzato architettonicamente ed esteticamente.
Attraverso lo studio delle testimonianze storiche e antropologiche tramandateci dalle civiltà antiche, viene alla luce come queste civiltà scelsero di vivere e costruire le loro città, insediamenti, dimore e monumenti sacri, seguendo regole legate all’ orientamento cardinale e combinandole con l’interpretazione delle informazioni provenienti dal Cosmo, l’identificazione delle costellazioni ad esempio, inteso come Sfera Celeste.
Trasponendo questi concetti a livello grafico si trovano tra gli altri, Cerchi – Quadrati – Punti-Losanghe-Labirinti-Fortezze, che aiutano a identificare e progettare gli spazi fisici in cui da sempre l’essere umano ha vissuto.
L’insieme di questi elementi grafici e le loro diverse composizioni, mi aiuta ad indagare le possibili relazioni tra il corpo umano, inteso come volume solido, in uno spazio tridimensionale identificato con la “Città” in cui il corpo vive.
Ho iniziato questo percorso di indagine diversi anni fa, partendo da un semplice ritratto a figura intera o parziale, che veniva poi costantemente investito da forme geometriche piane di varia natura, che in qualche modo si inserivano nella forma-corpo e ne generano di nuove nutrite dalla stessa sostanza di cui le forme e i fondi erano composti.
In questo modo il corpo ritratto cessa di vivere della sua intrinseca natura e si manifesta attraverso una forma nuova distaccata dall’oggettività del mondo fisico come noi lo percepiamo.
La disciplina della pittura lavora prevalentemente su supporti bidimensionali che a volte applicano l’uso di regole prospettiche per rendere l’illusione dello spazio in tre dimensioni.
Nel mio caso, oltre ad applicare le regole prospettiche, a volte applico espedienti che mi aiutano a rendere la fisicita’ delle immagini attraverso l’uso di volumi tattili. E’ da qui che nasce l’idea di comporre le mie immagini attraverso l’assemblaggio di moduli cartacei sovrapposti, in modo tale da creare quel corpo-forma che non solo viene tracciato dalle geometrie sopra citate, ma risulta interagire con le ombre portate che la luce utilizzata ad illuminare l’opera produce.
Questo è un fenomeno in costante cambiamento che aiuta a rendere l’opera più viva e responsiva ai cambiamenti dell’ambiente in cui si trova, stabilendo così un dialogo in divenire tra le dimensioni che caratterizzano la vita di ogni essere umano: SPAZIO – TEMPO – LUOGO.
Mi ha sempre incuriosito l’idea di come uno spazio fisico, ad esempio una città o un villaggio o una casa, possa influenzare la psiche e il comportamento di un essere umano, a seconda di come questo spazio fisico è organizzato architettonicamente ed esteticamente.
Attraverso lo studio delle testimonianze storiche e antropologiche tramandateci dalle civiltà antiche, viene alla luce come queste civiltà scelsero di vivere e costruire le loro città, insediamenti, dimore e monumenti sacri, seguendo regole legate all’ orientamento cardinale e combinandole con l’interpretazione delle informazioni provenienti dal Cosmo, l’identificazione delle costellazioni ad esempio, identificato come Sfera Celeste.
Trasponendo questi concetti a livello grafico si trovano tra gli altri, Cerchi – Quadrati – Punti-Losanghe-Labirinti-Fortezze, che aiutano a identificare e progettare gli spazi fisici in cui da sempre l’essere umano ha vissuto.
L’insieme di questi elementi grafici e le loro diverse composizioni, mi aiuta ad indagare le possibili relazioni tra il corpo umano, inteso come volume solido, in uno spazio tridimensionale identificato con la Città” in cui il corpo vive.
Ho iniziato questo percorso di indagine diversi anni fa, partendo da un semplice ritratto a figura intera o parziale, che veniva poi costantemente investito da forme geometriche piane di varia natura, che in qualche modo si inserivano nella forma-corpo e ne generano di nuove nutrite dalla stessa sostanza di cui le forme e i fondi erano composti.
In questo modo il corpo ritratto cessa di vivere della sua intrinseca natura e si manifesta attraverso una forma nuova distaccata dall’oggettività del mondo fisico come noi lo percepiamo.
La disciplina della pittura lavora prevalentemente su supporti bidimensionali che a volte applicano l’uso di regole prospettiche per rendere l’illusione dello spazio in tre dimensioni.
Nel mio caso, oltre ad applicare le regole prospettiche, a volte applico espedienti che mi aiutano a rendere la fisicità delle immagini attraverso l’uso di volumi tattili. E’ da qui che nasce l’idea di comporre le mie immagini attraverso l’assemblaggio di moduli cartacei sovrapposti, in modo tale da creare quel corpo-forma che non solo viene tracciato dalle geometrie sopra citate, ma risulta interagire con le ombre portate che la luce utilizzata ad illuminare l’opera produce.
Questo è un fenomeno in costante cambiamento che aiuta a rendere l’opera più viva e responsiva ai cambiamenti dell’ambiente in cui si trova, stabilendo così un dialogo in divenire tra le dimensioni che caratterizzano la vita di ogni essere umano: SPAZIO – TEMPO – LUOGO.